
L’ESC post pandemia: l’esperienza di volontariato europeo di Elena in Spagna
Cosa vuol dire partire per un ESC post pandemia? Oggi ti raccontiamo l’esperienza di volontariato europeo Elena, una volontaria di Joint in Spagna.
L’esperienza di volontariato europeo di Elena in Spagna
Questa è la storia di una delle esperienze più belle e importanti della mia vita.
In piena pandemia mondiale, decido di non voler passare un’estate torrida nella capitale, bensì come ogni anno, dovevo riuscire a renderla in qualche modo speciale e formativa, nonostante la difficoltà non indifferente della situazione di emergenza nella quale ci trovavamo e ci troviamo tuttora. Decido così di iniziare a cercare e vengo a conoscenza della meravigliosa iniziativa del Corpo Europeo di Solidarietà. Per una convinta europeista come me, nulla di più eccitante. Nonostante ciò, ero comunque molto scoraggiata sulla partenza data la situazione che ci trovavamo a vivere e dunque sulle possibilità offerte. Alla fine, invece, mi trovo ad avere l’imbarazzo della scelta. Morale della favola: decido di partire per un progetto di volontariato in un centro di autismo a Burgos, in Spagna. Ovviamente, tutto last-minute.
Non avendo ancora realizzato, arrivo in questa meravigliosa città del nord della Spagna, che avrei chiamato casa per due mesi. Ora, non vi so dire se ciò sia stato dovuto dal fatto che non avevo aspettativa alcuna, piuttosto che non abbia avuto nemmeno il tempo di realizzare, ma questa è stata una delle esperienze più belle della mia vita. E posso vantare di averne fatte molte, nonostante la mia giovane età.
Data la situazione di emergenza sanitaria, eravamo solo due volontarie. In situazioni di normalità, invece, l’associazione collabora con quattro ragazzi europei. Con la mia compagna di viaggio, Ilaria, anche lei italiana, abbiamo condiviso momenti indimenticabili, che conserverò sempre gelosamente.
L’impatto locale
Entrambe siamo state accolte con calore ed entusiasmo nell’associazione. Lavoravamo, però, in due centri differenti. Io ho lavorato per la maggior parte del tempo (tranne l’ultima settimana), con i bambini nel Colegio el Alba. Ilaria, invece, ha lavorato con pazienti adulti nel Centro de Día, dove l’ho raggiunta l’ultima settimana.
È stata un’esperienza molto forte, a tratti difficile e spesso inspiegabile. Le emozioni che ho provato sono indescrivibili. È incredibile pensare come un’esperienza di questo genere possa insegnarti molto di più di 200 pagine di un manuale di diritto che devi imparare a memoria. Per me, poi, che studio tutt’altro, è stato particolarmente “challenging”. Mi piace uscire sempre dalla cosiddetta zona di comfort e mettermi alla prova in ambiti totalmente diversi rispetto a quelli con cui sono abituata a stare a contatto tutti i giorni. Ho acquisito conoscenze e competenze trasversali, fondamentali e necessarie nella vita.
Nonostante ciò, non so se questa esperienza la consiglierei a tutti. Sono sincera. È necessaria un’empatia particolare, che non tutti possono vantare di avere. Le situazioni rispetto alle quali ti trovi di fronte sono spesso inaspettate e occorre fermezza che non tutti sono pronti a dimostrare.
Cosa ho imparato?
Inoltre, nonostante io mi reputi una ragazza molto matura e responsabile, questa esperienza mi ha insegnato ad esserlo ancor di più. Mi ha dimostrato che non si smette mai di imparare (non che io pensassi di aver imparato tutto dalla vita a 22 anni, ci mancherebbe!), ma soprattutto che è proprio dalle persone da cui meno te lo aspetti che si possono apprendere tante cose. Questi bambini mi hanno insegnato tanto. Mi hanno insegnato che le barriere non esistono. Mi hanno insegnato che i pregiudizi sono solo il frutto della nostra mente. Mi hanno insegnato a non avere paura della diversità. Mi hanno insegnato a non vergognarsi nel chiedere aiuto. Mi hanno insegnato a non vergognarsi nel dimostrare le proprie fragilità. Mi hanno insegnato, per l’ennesima volta, che l’amore puro esiste e va dimostrato ogni giorno senza imbarazzo. Mi hanno insegnato tanto e questi apprendimenti me li ricorderò per sempre, per tutta la vita.
Grazie Autismo Burgos. Grazie Associazione Joint. Grazie European Solidarity Corps.