L’esperienza ESC di Giuseppe in Estonia | Due mesi tra scoperta, crescita e nuove prospettive

Ciao, sono Giuseppe e ho partecipato a un progetto ESC in Estonia della durata di due mesi.
Lasciare Bruxelles nel pieno dell’estate non è stato facile: quella città era ormai parte della mia quotidianità, ma sentivo che era arrivato il momento di partire e mettermi alla prova in qualcosa di nuovo.

Dopo un lungo viaggio, mi sono ritrovato in una capitale europea più piccola, ma incredibilmente vivace: Tallinn. Qui ho iniziato la mia esperienza di volontariato presso la ONG Noored Ühiskonna Heaks, un’organizzazione impegnata nella promozione di opportunità educative e di mobilità giovanile.

Lavorare in un ambiente creativo e dinamico

L’ufficio dell’organizzazione si trovava a Telliskivi, un quartiere innovativo di Tallinn nato dal recupero di un vecchio deposito ferroviario. Oggi è un centro pieno di vita, con caffè, gallerie e spazi di coworking. Lavorare in un ambiente così stimolante mi ha permesso di conoscere persone con idee e competenze diverse, e di apprezzare la vitalità della scena culturale estone.

Durante il progetto, mi sono occupato della comunicazione online dell’associazione: creavo contenuti per i social media e aggiornavo il sito web, promuovendo le esperienze dei volontari estoni e le opportunità offerte dai programmi ESC ed Erasmus+. Formalmente ero l’assistente del coordinatore del progetto, ma ho avuto la possibilità di contribuire con idee e creatività.

Non tutto era sempre entusiasmante: alcune attività più pratiche, come l’archiviazione dei documenti o le fotocopie, potevano sembrare monotone. Ma col tempo ho capito che anche queste competenze – organizzazione, precisione, gestione degli spazi di lavoro – fanno parte della crescita personale e professionale.

Un’esperienza extra con l’Estonian Dialogue Academy

Durante la mia permanenza, ho avuto anche la fortuna di collaborare con un’altra ONG, la Estonian Dialogue Academy (EDA). L’organizzazione prepara gruppi di adolescenti a parlare in pubblico e a gestire un proprio palco durante l’Arvamus Festival, un evento molto conosciuto nel Nord Europa dedicato al dibattito e all’educazione civica.

Partecipare a questo festival, che si tiene ogni anno a Paide, nel cuore della foresta estone, è stato affascinante: un’intera comunità si riunisce per discutere, riflettere e condividere idee su temi di interesse pubblico. Io e altri volontari abbiamo contribuito all’organizzazione e abbiamo preso parte a conversazioni sul significato della democrazia nella scuola. È stata un’occasione per comprendere meglio lo spirito partecipativo che anima la società estone.

Vivere a Tallinn

Durante il progetto ho vissuto a Keldrimäe, a poche fermate di tram dal centro città. Era una zona tranquilla e ben collegata, con molti parchi, edifici interessanti e tutto ciò che serve a portata di mano.

La lingua è stata sicuramente una sfida: l’estone è molto diversa dalle lingue che conoscevo, ma imparare qualche parola e abituarmi ai suoni locali è stato parte dell’avventura. Ho imparato anche a gestire la burocrazia in un Paese straniero — come aprire un conto bancario o richiedere la carta d’identità — un’esperienza utile ovunque si decida di vivere in futuro.

Una delle mie scoperte più piacevoli è stata quella delle biblioteche estoni. Mi hanno colpito per la loro ricchezza e accessibilità: una volta ottenuta la tessera del sistema Raamatukogu, ho avuto accesso a una quantità enorme di libri e risorse. Per me è diventato un luogo di incontro e riflessione, uno spazio in cui imparare e sentirsi parte della comunità.

esc in estonia

Il valore della comunicazione e del supporto

Durante tutto il progetto, la comunicazione con il team della ONG e con il mio coach del programma ESC è stata eccellente. Mi sono sempre sentito ascoltato e libero di condividere le mie idee o difficoltà. Questo supporto ha reso la mia esperienza molto più positiva e mi ha aiutato a superare i momenti di disorientamento iniziali.

Guardando al futuro

Ora che sono tornato in Belgio, sento di aver chiuso un capitolo importante della mia vita. Rientrare non è stato semplice, ma mi porto dietro un bagaglio di competenze, amicizie e ricordi che mi accompagneranno a lungo.

Disfare la mia borsa rossa mi ha fatto provare un po’ di nostalgia, ma anche la consapevolezza di aver vissuto qualcosa di prezioso. Per il futuro, vorrei trovare un lavoro stabile qui, ma non escludo la possibilità di partecipare a un altro progetto ESC. Ogni esperienza, dopotutto, apre la strada a nuove scoperte.

Consiglio a chiunque stia pensando di partire per un progetto ESC in Estonia di farlo senza esitazione. È un’esperienza che mette alla prova, ma che restituisce molto di più di quanto ci si possa aspettare: autonomia, crescita e una nuova visione del mondo.

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