Sono arrivato a Kurjen-tila, un piccolo e accogliente eco-villaggio nel sud della Finlandia, con una valigia piena di aspettative e un pizzico di timore. Era il 22 agosto e la fine dell’estate finlandese dipingeva il paesaggio con calde sfumature e profumi di natura. Il sole tramontava tardi, intorno alle 21:30, regalando una luce dorata che sembrava accogliere i miei passi in questo mondo sconosciuto, ma sorprendentemente familiare. In breve tempo, Kurjen-tila è diventato casa. Una casa fatta di mani operose, suoni della natura, voci collaborative e gesti rispettosi del pianeta.
Vivere in un eco-villaggio significa abbracciare un modo di essere più che un semplice stile di vita. Qui, ogni azione sembra parte di un quadro più grande: la raccolta dell’acqua piovana, la creazione e la cura del compost, i campi di patate fertilizzati solo con ciò che la natura offre, i rigogliosi orti coltivati secondo i principi della permacultura. Ogni bottiglia di plastica, lattina o pezzo di carta trova il suo posto in un ciclo continuo di riutilizzo. Tutto è pensato per integrarsi con l’ambiente, non per dominarlo. Kurjen-tila mi ha insegnato che un modo di vivere più armonioso e sostenibile non è solo possibile, è già una realtà.
Come volontario del Corpo Europeo di Solidarietà, ho avuto l’opportunità di immergermi in ogni aspetto di questa vita. Ho preparato pranzi comunitari in una cucina animata da conversazioni e risate; ho lavorato alla ristrutturazione di un vecchio fienile, che presto diventerà uno spazio per lo yoga, corsi di permacultura e incontri. Nei campi, tra la semina, il raccolto e la cura delle coltivazioni, ho sperimentato il valore del lavoro manuale e della connessione con la terra.
Uno dei momenti più gratificanti è stato partecipare alla gestione della caffetteria estiva, un piccolo angolo di delizie: il profumo del caffè appena preparato e il dolce sapore del Pulla, i tipici rotoli alla cannella, accoglievano abitanti e visitatori curiosi. Le giornate spesso si concludevano nella sauna del villaggio, un luogo sacro per i finlandesi, dove corpo e mente trovavano ristoro dopo ore di lavoro al sole o immersi nella fresca brezza del nord.
Ma Kurjen-tila non è stato solo lavoro. È stata anche una scoperta umana. Vivere e collaborare con volontari di altre nazionalità e con gli abitanti del villaggio è stata un’esperienza profondamente arricchente. Ogni dialogo era una finestra su un mondo diverso, ogni risata un ponte tra culture. Condividere sogni e visioni, affrontare sfide e celebrare insieme piccoli traguardi ci ha resi una comunità, uniti dal rispetto reciproco e da un senso condiviso di responsabilità verso il pianeta.
Non dimenticherò mai il Ruska, quel magico periodo in cui l’autunno finlandese si tinge di rosso, arancione e giallo, trasformando le foreste in dipinti impressionisti. Era come se la natura stessa volesse regalarmi un’ulteriore lezione di bellezza e resilienza.
Questa esperienza mi ha insegnato che non ci sono confini per chi desidera imparare a vivere in armonia con il mondo. Se sei curioso, desideroso di fare la differenza e pronto a sporcarti le mani per un futuro migliore, un’esperienza come questa potrebbe cambiarti la vita, proprio come è successo a me. Kurjen-tila resterà sempre una parte di me: una piccola grande casa in Finlandia, dove il presente è già un assaggio del futuro che possiamo costruire insieme.