Riccardo ha trascorso 6 mesi in Estonia con NYH come volontario del Corpo Europeo di Solidarietà. Curiosi di scoprire cosa significhi vivere un anno dedicato alla solidarietà, gli abbiamo chiesto di raccontarci cosa ha significato per lui questo viaggio unico.
La testimonianza di Riccardo
Siamo a Luglio ed il mio progetto ESC è giunto al termine. Sono arrivato in Estonia il 6 gennaio scorso, per un progetto della durata di sei mesi. L’organizzazione ospitante è SA Maarja Kyla (Villaggio di Maria), la quale si occupa di supportare nella vita quotidiana persone adulte con diversi gradi di disabilità. Il villaggio è situato nella foresta di Kiidjàrve, nella contea di Poelva, non distante dalla Russia. In esso sono presenti sei case-comunità composte da una decina di abitanti ciascuna. I volontari vivono nella stessa casa, con bagni e cucina condivisa, accanto alle altre case. Assieme agli abitanti sono presenti uno o due lavoratori (a seconda della tipologia di abitanti e delle loro necessità) più un eventuale volontario. Attualmente siamo cinque volontari nel villaggio e ruotiamo settimanalmente la casa di lavoro, poiché questa è la nostra volontà. Infatti, dopo un periodo iniziale di ambientamento durante cui abbiamo prestato servizio settimanale in ogni casa, abbiamo avuto la facoltà di scegliere se continuare a lavorare ruotando oppure di prestare servizio nella casa preferita. Personalmente, mi sono trovato bene ovunque, sia con i lavoratori che con gli abitanti, così come gli altri volontari. La classica giornata di servizio per un volontario inizia alle 9 e termina alle 16. Si accompagnano i residenti ai loro workshops, alle loro sedute terapeutiche di psicologia, logopedia, pedagogia, musicoterapia o fisioterapia. Una volta o due a settimana è consuetudine per i volontari preparare i pasti della giornata. I workshops principali consistono in: cucitura di tappeti con macchine da cucito tradizionali; levigatura di rondelle di legno grezzo per formare utensili da cucina; modellamento dell’argilla per la creazione di tazze, bottoni, contenitori tradizionali di semi per l’agricoltura, piattini e souvenir; disegno, bricolage e arte libera. Personalmente mi sono appassionato molto al lavoro con l’argilla, di cui il maestro Aivar Rumvolt è un vero esperto: con più di 40 anni di esperienza pratica, egli è molto rinomato a livello artigianale ed artistico in tutta l’Estonia e oltre. Non ho mai esitato ad aiutarlo durante i suoi workshops settimanali ogni volta che ne ho avuto la possibilità! Sto addirittura valutando di prolungare il mio periodo di volontariato di altri sei mesi con la possibilità di diventare suo assistente, cosicché sia possibile per me imparare ancora tante cose interessanti su questa bellissima arte. Per il resto, sono stato molto incentivato a prendere iniziativa personale per organizzare attività e workshops “miei”. Ho occasionalmente organizzato sessioni di arte libera e di disegno terapeutico, camminate ed escursioni intorno al villaggio, partitelle di calcio e addirittura un workshop rimasto nel cuore di tutte le persone del villaggio: abbiamo preparato in un giorno più di 40 vasi grandi di ragù di carne e di verdure! Nel villaggio è pure presente una sauna nordica tradizionale di cui mi sono innamorato. Essa è a libero accesso di martedì e sabato. C’è un piccolo lago artificiale accanto in cui mi sono tuffato spesso per refrigerarmi… anche a Gennaio con la temperatura sotto zero! Mi sono anche goduto la piscina nella cittadina più vicina. In conclusione, sono estremamente soddisfatto di aver fatto questa esperienza, sempre supportato e rispettato da tutti, dagli abitanti ai lavoratori!
L’esperienza di Riccardo è solo uno dei tanti esempi di come il Corpo Europeo di Solidarietà possa trasformare una semplice opportunità in un’avventura ricca di significato. Se anche tu vuoi metterti in gioco, esplorare nuove culture e lasciare il tuo segno, visita il sito corpoeuropeodisolidarieta.net per scoprire i progetti disponibili e candidarti. Il prossimo viaggio potrebbe essere il tuo!