Mia: “Il mio progetto di volontariato in Portogallo” con il Corpo Europeo di Solidarietà

Mia ha trascorso due mesi in Portogallo come volontaria del programma Corpo Europeo di Solidarietà, finanziato dalla Commissione Europea e aperto a partecipanti residenti nei paesi aderenti al programma, dai 18 ai 30 anni.

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Ma intanto, leggi la testimonianza di Mia:

Mi chiamo Mia, ho 19 anni e ho partecipato a un progetto di volontariato in Luso, Portogallo dal 18/03 al 24/05 presso la associazione “Plantar una arvore”.

La mia esperienza è stata veramente ottima, da tutti i punti di vista; il lavoro, il rapporto con gli altri volontari, il rapporto con l’associazione e le competenze acquisite. Sono molto soddisfatta e grata di aver preso questa decisione, che all’inizio mi metteva tanta paura. Essendo stata per me la prima esperienza lontana da casa, all’inizio ero molto scettica, il che credo sia normale. Sono però stata accolta bene dai volontari e dall’associazione e mi sono dunque trovata immediatamente bene.

Le attività

Io e gli altri volontari vivevamo e lavoravamo insieme nel bosco, all’interno della foresta nazionale “Mata do Busacco, un luogo veramente magico da tutti i punti di vista. Il nostro principale scopo era quello di occuparci della biodiversità e della cura generale della foresta; nello specifico quindi, la riforestazione e cura delle piante native, in pericolo dalla continua diffusione e crescita delle specie esotiche invasive.

I nostri lavori principali consistevano quindi nel piantare alberi nativi e eliminare le specie invasive. Era quindi un lavoro del tutto manuale, che però svolgevamo solo di mattina e con una abbondante pausa. Non risultava quindi così faticoso. La mattina alle 8 con vestiti e guanti da lavoro ci incamminavamo nella foresta con la zappa sulle spalle. Insieme al nostro Tutor, Gil, di giorno in giorno coprivamo diverse aree del bosco. Una volta in settimana andavamo a lavorare nel giardino della foresta, in cui svolgevamo ogni tipo di lavoro di giardinaggio. Lavoravamo quindi tutti i giorni a contatto con la natura, il che è stato uno dei motivi per cui ho scelto questo progetto.

L’ambiente e la comunità

Anche la nostra casa si trovava nella foresta, ma a 5 minuti dal villaggio “Luso”. Un villaggio veramente carino di cui mi sono innamorata per il verde che lo circonda, le persone accoglienti e le pasticcerie buonissime ed economiche. La città più vicina era Coimbra raggiungibile in 40 minuti di autobus. Purtroppo le linee non sono proprio ottime (ne passavano 3 in tutto il giorno). Questa è l’unica nota un pò negativa. Ma comunque non c’era questo grande bisogno di andare in città in quanto nel Paese c’era tutto il necessario; supermercati, farmacie, medici, ristoranti, bar e altro. Io e i volontari ci siamo trovati bene anche con le persone del posto, generalmente molto disponibili, facendo anche qualche amicizia.

L’amicizia

Anche con i volontari stessi mi sono trovata bene. Vivevamo tutti insieme (8 volontari), come detto in precedenza, in una casa, dormendo 2 per camera. Eravamo di nazionalità diverse; 3 tedeschi, 2 francesi, uno spagnolo, una croata e io. Si parlava quindi l’inglese, il che per me non è stato un problema in quanto lo parlavo bene già prima. Ho fatto amicizia con tutti e li terrò sempre nel cuore e quando ne avrò la possibilità li andrò a trovare.

Viaggiare con il Corpo Europeo di Solidarietà

Ho potuto conoscere meglio i volontari anche attraverso qualche viaggetto che abbiamo fatto tutti insieme

 nei nostri giorni liberi (2 in settimana più 2 a scelta ogni mese). Sono stata quindi anche in grado di visitare vari luoghi del Portogallo. Per concludere quindi, la mia esperienza la ho veramente apprezzata e se ne avrò di nuovo la possibilità intraprenderò di nuovo un progetto del genere.

Sono grata di aver incontrato delle persone a cui mi sono affezionata, di aver esplorato un luogo magico e di essere anche maturata. Consiglierei quest’esperienza a chiunque cerchi un lavoro a contatto con la natura e abbia voglia di esplorare ed imparare qualcosa sui boschi. Quest’esperienza ha anche contribuito a una crescita personale per me e me la porterò dentro per sempre 🙂

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