“Crossing the borders”. Uno scambio internazionale pieno di arte e creatività

 In Scambi culturali

Lo scorso mese si è svolto a Genova lo scambio internazionale “Crossing the borders 2”. Marta, la nostra volontaria SVE, ha voluto raccontarci l’esperienza. L’articolo italiano è seguito da quello in lingua inglese.

“Crossing the borders 2” è stata la seconda edizione di uno scambio giovanile organizzato dall’Associazione P.E.CO di Genova e da Rete Danzacontepoligure, finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma Erasmus+ e realizzato con il sostegno del Goethe-Institut Genova.

“Crossing the borders” si basa sull’idea della possibilità di attraversare ogni confine (personale, linguistico, fisico, sociale, individuale, interiore e simbolico) attraverso diverse espressioni artistiche (danza, scrittura, musica, etc.). In questo modo i partecipanti, che arrivano senza conoscersi e senza avere una lingua madre comune, finiscono per creare forti legami grazie alle diverse espressioni artistiche in cui vengono coinvolti.crossing scambio internazionale

Durante i 9 giorni dello scambio giovanile, senza contare quelli di arrivo e partenza, è stata creata un’atmosfera di arte e creatività che ha avvolto ogni stanza dell’Ostello Valle dei Giovani di San Desiderio, a Genova.
I partecipanti, provenienti da Francia, Portogallo, Romania, Olanda e Italia, sono stati divisi in gruppi artistici nel modo seguente: sound, body, music, writing, visual and wall. Vi era anche il gruppo video, composto solo da alcuni partecipanti incaricati di riprendere tutte le attività e di creare il progetto finale.

Ogni giorno i gruppi hanno dedicato la mattinata a creare uno spettacolo destinato a comparire nel video finale, il cui tema era la luce di fronte all’oscurità.
Il gruppo”body”, guidato da Olivia Giovannini e dedicato alla danza e all’espressione del corpo, è stato diviso in due sottogruppi al fine di esprimere la stessa idea in due modi e stili diversi. Il gruppo “writing” ha composto un’ode all’oscurità e per questo ciascuno dei suoi membri ha riflettuto su ciò che significava per loro attraversare un confine nei diversi aspetti della vita. Il gruppo “music”, composto da una violoncellista italiana, un chitarrista francese e due cantanti (portoghese e rumena), è stato il creatore del tema principale del progetto; in soli 5 giorni, sono stati in grado di comporre la melodia e scrivere le parole di una canzone dedicata al tema del progetto. Da parte sua, il gruppo “sound” era incaricato di registrare la canzone composta e di ideare le basi musicali necessarie allo spettacolo del gruppo “body”.
Infine, sia il gruppo “wall” che il gruppo “visual” hanno avuto il compito di dare colore e forma al set. Il gruppo “wall” ha avuto la guida dell’artista italiano OPIEMME.

Ogni giorno, il tempo era dedicato ai laboratori artistici e a momenti “free style” (da questi ultimi scaturivano innumerevoli idee e bellissimi progetti creativi personali e di gruppo) ma, naturalmente, c’era anche tempo per attività di apprendimento non formale e interculturale, come Albatros, Barnga, Intercultural Bingo, warm-up, team building e notti interculturali corrispondenti a ciascun paese partecipante. Una giornata è stata anche dedicata alla visita della città di Genova.crossing 2 scambio internazionale

È stato un progetto molto intenso, in cui i partecipanti hanno messo tutta la loro energia e creatività, anche fino a tarda notte. Infine, il video in cui appaiono tutte le rappresentazioni, accompagnate da fantastici giochi di luci, è stato presentato nel “Talk” organizzato in una delle sale del Museo di Villa Croce a Genova, a cui ha partecipato anche Tommek Lubotzki, esperto di migrazione e integrazione attraverso l’arte, proveniente da un centro artistico in Germania.
In conclusione, grazie a questo scambio giovanile, i partecipanti hanno trascorso una settimana diversa e al di fuori della loro zona di comfort, dove hanno imparato a lavorare in gruppo per scoprire il proprio talento, le proprie passioni e in generale, se stessi.

Queste le parole della canzone composta durante lo scambio:


“I was alone
With just darkness on my way
And then I saw a light
In a shadow of a day
But when we can start
If the sun is not coming
What we can do
If we don’t have hope
We have to find ourselves
In the middle of the nowhere
Yes, we have…

You’re not alone
Cause together we can do it all
Even if we don’t
We can try it together
Disconnect with the world
To make it better
Connect with this song
And keep it forever

Now I’m on my way
Don’t follow the orders
Through the light where I could stay
We’re just crossing the borders”

Marta Guillén Martínez

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“Crossing the borders 2” is the second edition of a Youth Exchange organized by the Asociation PECO from Genoa and the Rete Danzacontepoligure, financed by the European Comission throught the Erasmus+ Program and realized with the support of the Goethe-Institut Genoa.

“Crossing the borders” is based on the idea of the possibility of crossing every border (personal, linguistic, physic, social, individual, interior and symbolic) throught different artistic expressions (dance, writing, music, etc.). In this way the participants, who arrive without knowing each other and without having a common mother tongue, end up creating strong bonds thanks to the different artistic expressions in which they participate.

During the 9 days of the meeting, without counting those of arrival and departure, an atmosphere of art and creativity was created and enveloped every room of the Ostello Valle dei Giovani of San Desiderio, in Genoa.
The participants, from France, Portugal, Romania, Holland and Italy, were divided into artistic groups in the following way: sound, body, music, writing, visual and wall. On the other hand, there was the video group, consisting only of a few participants in charge of recording everything in video format and creating the final video project.

In this way, each day the groups dedicated the morning to create a performance destined to appear in the final video, whose theme was light in the face of darkness.
The body group, led by Olivia Giovannini and dedicated to dance and body expression, was divided in two sub-groups in order to express the same idea in two different ways and styles. The writing group composed an ode to the darkness, and for this each one of its members reflected in their own language on what it means to them to cross a border in the different aspects of life. The musical group, composed by an Italian cellist, a French guitarist and two singers (Portuguese and Romanian), was the creator of the main theme of the project. In just 5 days that the artistic workshops lasted they were able to compose the melody and lyrics from the beginning. For its part, the sound group was in charge of recording the song and putting the musical base to the show of the body group. Finally, both the wall group and the visual group were in charge of giving color and shape to the set. The wall group had the presence and guide of the italian graffiti artist OPIEMME.

Each day, the time was dedicated to the artistic workshops and to the “free style” (when memorable moments and even some other songs came out) but, of course, there was also time for non-formal and intercultural learning activities, such as Albatros, Barnga, Intercultural Bingo, warm-ups and team buildings and intercultural nights corresponding to each participating country. One day was also dedicated to the visit to Genoa, where the local participants showed the main touristic elements of the city.

It has been a very intense project, in which the participants have put all their energy and creativity to work, even until late at night (since for the filming of the video darkness was essential). Finally, the video in which all the performances appear, accompanied by games of lights, was exposed in the Talk organized in one of the rooms of the Museum of Villa Croce in Genoa, which was also attended by Tommek Lubotzki, an expert in migration and integration through of art, coming from an artistic center in Germany.
In conclusion, thanks to this second edition of the exchange, the participants have enjoyed a different week outside their comfort zone, where they have learned to work in groups to discover their own talent, their passions and, in general, themselves.

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