Consigli per futuri volontari da un semplice italiano in Ungheria

 In SVE

Ciao! Sono ormai vicino alla fine di questa avventura che mi appresto a raccontarvi, ma non vi parlerò del mio progetto di volontariato europeo (SVE) presso il Birdhospital di Hortobágy (Ungheria) in maniera usuale. Vorrei sostanzialmente farvi un elenco delle cose che, secondo il mio modestissimo parere e in base alle mie esperienze durante questi 7 mesi, servono per partire per un progetto di volontariato internazionale come il mio, sperando possa essere utile a qualcuno che è indeciso sul prendere quell’aereo e partire o restare in Italia.

1- Dovete esservi rotti le scatole! Si esatto, avete letto bene! Se siete persone che si accontentano della vita “tranquilla”, lasciate perdere! Il volontariato internazionale è per gente che ha rabbia, che pensa di poter cambiare qualcosa, per gente che non pensa solo ai soldi, per gente che si è stancata di studiare troppa teoria o di lavorare 8 ore in ufficio e ha bisogno di un periodo “diverso”. Dopo aver studiato 6 anni per diventare un veterinario e aver superato un esame al mese, svolto tirocini, turni in ospedale, tesi, etc avrei potuto provare a lavorare subito in qualche clinica o studiare ancora per qualche specializzazione da buon neolaureato, ma ero stanco di tutto e di tutti e così sono partito.

2- Dovete avere passione per quello che fate! Non sarei mai finito a vivere in un villaggio nel mezzo della immensa pianura ungherese dove il più importate luogo di svago e aggregazione è una pizzeria-pub che prima di mezzanotte è già chiusa e la città più vicina è raggiungibile con un treno degli anni 50’ che impiega 45 minuti per fare 35 km, se non avessi avuto la passione per la natura e in particolare gli uccelli selvatici.

3- Sorridete. Il volontariato europeo (SVE) è fatto per essere felici e rendere felici chi ti sta accanto. Ovviamente ci saranno momenti non facili (non siamo mica nelle favole!) ma se non riuscirete a sorriderne, meglio rimanere a casa o cambiare strada.

4- Trovate il modo per fissare i ricordi. Portatevi una fotocamera, un diario, della carta e dei colori per dipingere o qualsiasi altra cosa che vi possa aiutare a raffigurare ciò che state vivendo! Così potrete mostrare quello che avete vissuto facendo innamorare anche gli altri dei bei posti che avete visto e delle belle persone che avete incontrato e potrete ricordare per sempre queste esperienze senza dimenticarne i particolari.

5- Dovete comprendere che la vita è fatta di periodi e che spesso le persone, gli oggetti, le azioni di un periodo non possono essere trasportati in un altro. Voler per forza tenere con sé qualcuno o qualcosa che ci piace, è una forma egoistica di amore. Dunque non vivete la separazione come un evento traumatico ma come un normale passaggio della nostra vita.

6- Viaggiate, viaggiate tanto! Viaggiare è il miglior modo per conoscere il mondo e rompere gli stereotipi. Ho visitato più di 20 fra città e paesini dell’Ungheria, sono stato in Romania, Austria, Slovacchia, Polonia e persino Germania e in modo o in un altro mi sono innamorato di ognuno dei posti che ho visitato. E viaggiare si sa è una droga, più ne prendi più ne vuoi! Avete mai visitato da soli con lo zaino in spalla la misteriosa e affascinante Transilvania? E vi siete mai persi tra la street art delle vie di Berlino? E avete mai sorseggiato del vino bianco fatto in casa da una terrazza nella cittadina di Tokaj? Se no, beh ve lo consiglio!

7- Amate voi stessi e trovate del tempo per stare da soli! Questo non vuol dire che dovete essere asociali, anzi dovrete trascorrete molto tempo con gli altri. In questi progetti si conoscono persone affascinanti e piene di cose da raccontare. Semplicemente ogni tanto trascorrete del tempo da soli, magari immersi nella natura o ascoltando della buona musica, imparate a conoscervi e soprattutto amatevi! Ricordatevi che le uniche persone che staranno per sempre con voi, siete voi stessi!

8- Rendete la vita semplice. Certe volte ci complichiamo troppo la vita ma sono sempre più convinto che la vita sia molto più semplice di quanto crediamo. Per piacere non create complicazioni dove non ci sono.

9- Adattatevi. Vi potrebbe capitare di dover dormire in una casa-albergo e di svegliarvi ogni giorno con diversi sconosciuti o di dover comunicare a gesti con persone che non sanno nemmeno una parola in inglese o ancora, di mangiare pasta ultra cotta tipo colla. Sicuramente a volte è giusto lamentarsi e lottare per cambiare le cose ma forse in certe occasioni ci si può anche adattare. Che ne dite?

10- Sognate! Se smettete di sognare siete morti. Punto.

Come fossero i 10 comandamenti, mi fermo qui, altrimenti mi prolungherei un po’ troppo. Se vi riconoscete in almeno l’80% di queste idee di vita, beh che state aspettando? Andate a fare la valigia!

Con affetto da Hortobágy (ancora per poco),

Antonio Siracusa

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