Il racconto di Maëlle, volontaria francese, qui in Italia con un progetto ESC!

 In SVE

Maëlle, 24 anni, viene dalla Francia e partecipa a un progetto di volontariato in Italia.
Appassionata del mondo animale, svolge il suo progetto del Corpo Europeo di Solidarietà (ESC) in un canile ad Arese gestito dall’associazione Vitadacani. É supportata dall’ente di invio Maison del’Europe – Europa Nantes . Qui ci racconta il suo arrivo e i suoi primi giorni.

racconto

Come ti è venuta la voglia di fare un ESC?

È già da qualche anno che desideravo lavorare nell’ambito della protezione animale, e in particolare sulla salvaguardia della fauna selvatica. Dopo gli studi di cinema mi sono orientata verso un altro ambito e ho voluto lanciarmi in questa avventura. La mia prima esperienza in questo campo è stato un servizio civile in un centro di salvataggio per animali selvatici in Francia. Dopo di questo ho viaggiato in Nepal con un’associazione che lavora per la protezione degli elefanti in Asia. Questa è stata la mia prima esperienza di volontariato all’estero. Tornata in Francia, c’è stato il lockdown e mi è rimasta la voglia di continuare viaggiare nonostante la crisi del COVID, sempre portando avanti il mio obiettivo di lottare per la protezione degli animali. Avevo in progetto di trovare un lavoretto per finanziare i miei futuri viaggi ma tutto è stato messo in standby.

Avevo sentito parlare dell’ESC qualche anno fa e controllavo regolarmente i progetti proposti sul sito, senza però candidarmi. Avevo soprattutto come obiettivo quello di trovare un progetto nell’ambito animale e non tanto quello di scoprire un paese. Dal punto di vista del budget, l’ESC era dunque una buona alternativa per me siccome è interamente finanziato dall’Unione Europea.

Raccontaci i tuoi primi giorni ad Arese

È successo tutto molto in fretta. Mi sono candidata 3 giorni prima della scadenza e il mio profilo è stato selezionato. C’era la necessità di iniziare velocemente perché dovevo sostituire una volontaria che aveva terminato il suo ESC prima del tempo, e così 2 settimane e mezza più tardi partivo per l’Italia per 7 mesi.

Il giorno del mio arrivo sono arrivata la sera molto tardi quindi sono andata direttamente nella mia casa in condivisione. Ho conosciuto i miei coinquilini. Siamo per il momento in 3, una delle mie colleghe che è ungherese, e il figlio dei proprietari. Una quarta persona dovrebbe aggiungersi nelle prossime settimane. Tutto sta andando molto bene, soprattutto con Lilla con cui lavoro e con cui avevo già parlato prima di partire.

Ho cominciato qualche giorno dopo il mio arrivo il 5 marzo nel canile dove sono ancora attualmente. Per il mio primo giorno il team aveva preparato una colazione con caffè e brioches. Così ho potuto incontrare quasi tutto le staff e sentirmi a mio agio. Il responsabile mi ha poi fatto fare il giro del canile e mi ha dato tutte le spiegazioni necessarie per iniziare il mio lavoro. I colleghi sono molto simpatici, anche se a volte può essere difficile comunicare, ma ce la caviamo come possiamo. Ho iniziato a studiare l’italiano e mi sono posta come obiettivo di impararlo da qui alla fine del progetto.

Sono arrivata da 3 settimane ma per ora non ho avuto la possibilità di visitare perché siamo in zona rossa. Abito in una città piuttosto residenziale quindi il giro del centro è presto fatto. Però sono a 30 minuti da Milano, perciò quando finiranno le restrizioni andrò a visitare il resto della regione e del paese. In ogni caso il mio obiettivo personale era di trovare un progetto che mi piace e di completare la mia formazione più che di viaggiare, quindi mi va bene anche così.

Presentaci la tua struttura di accoglienza e le tue mansioni per i prossimi mesi

Inizialmente non puntavo all’Italia come paese. Cercavo più dei progetti verso il nord-est dell’Europa dove è in atto un grande lavoro di preservazione della fauna. Volevo vedere come funziona un’associazione che lotta per la protezione degli animali e poterla confrontare con le strutture dove avevo già lavorato. Fare un progetto di volontariato in un rifugio per cani non era dunque quello che avevo in mente all’inizio. Alla fine sono stata colpita dall’impegno dell’associazione dove sono volontaria, Vitadacani ONLUS, e la destinazione non mi importava più di tanto.

Questa associazione porta avanti la lotta antispecista (contro l’ideologia di una gerarchia tra le diverse specie), alla quale sono sensibile. Gestisce diversi santuari, dei centri per proteggere e salvare gli animali provenienti dagli allevamenti o dai laboratori.

Il mio progetto si svolge all’interno di uno dei loro canili. Ci lavoro tutti i giorni dalle 8:30 alle 14:30. Do da mangiare ai cani, pulisco i locali, li cambio, li porto a passeggio… Ci occupiamo anche dei cani che non sono adottabili perché sono disabili o troppo vecchi e lo trovo molto interessante perché richiedono delle attenzioni particolari. All’inizio, ho impiegato 10 giorni a imparare i nomi dei 79 cani.

Adesso sono un po’ più autonoma rispetto all’inizio e ho la mia piccola sezione del canile da gestire. Ogni cane è diverso e richiede un’attenzione particolare, quindi non ci si annoia mai. E quest’estate ne accoglieremo ancora di più.

Un consiglio per chi come te vuole tentare l’avventura del volontariato europeo?

L’ESC è un’ottima alternativa quando si vuole partire all’estero (in Europa) ma con poco budget. Tutto è finanziato dall’Unione Europea e si lavora a un progetto concreto, che aiuta una struttura e che è un valore in più per il nostro percorso.

È anche un programma dove si è ben accompagnati, anche se ci sono più passaggi da fare rispetto a un servizio civile. È l’ideale per chi si sente meno sicuro all’inizio.
L’importante è scegliere un ente di invio che vi accompagnerà in tutte le tappe. L’ESC si adatta ai bisogni di ognuno, che abbiate voglia di essere autonomi o seguiti più da vicini, tutto è possibile.

Ma soprattutto non bisogna avere paura di partire da soli in un posto che non si conosce.
Si impara tutto man mano. Bisogna lasciarsi guidare e fare quello che sentiamo di voler fare

 

Testo tradotto dal francese
Dall’originale di Maison Europe – Europa Nantes.

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