È stata la mia prima esperienza in una scuola come questa. I bambini della scuola non solo imparano diverse materie scolastiche e fanno sport, ma un giorno alla settimana trascorrono la giornata facendo lezione nella natura. A scuola viene insegnato loro anche a cucinare, pulire e prendersi cura del proprio spazio. Vengono educati fin da piccoli a chiedere a sé stessi ciò di cui hanno bisogno, a esprimere ciò che pensano e a confrontarsi con gli altri con rispetto e assertività. Mi sarebbe piaciuto avere la possibilità di frequentare una scuola del genere quando ero bambina.
Quando sono arrivata qui, avevo 29 anni ed era la prima volta che andavo via dall’Italia. Avevo sempre desiderato fare un’esperienza all’estero, ma avevo sempre pensato di non essere ancora pronta. Sono arrivata qui senza conoscere nemmeno l’inglese.
È davvero difficile per me descrivere la mia esperienza. Mi sono sentita persa tante volte e a volte ho avuto paura di essere uscita troppo dalla mia zona di comfort.
Posso sicuramente dire che è stata l’esperienza più difficile della mia vita, ma anche la più bella. Ho fatto fatica a interagire con le persone, ho fatto fatica a capire me stessa, ho vissuto esperienze che non pensavo potessero capitare proprio a me. È stata un’esperienza che ha iniziato a rompere i miei schemi e ad aprire i miei orizzonti. Ci sono cose che non vedo più allo stesso modo rispetto a prima di partire.
Sono partita con il desiderio di conoscere me stessa e ho capito che le situazioni più difficili sono proprio quelle che più ti permettono di conoscerti, di guardarti dentro più profondamente, di trovare dentro di te una forza che non sapevi di avere.
Non credo nelle coincidenze, credo che la vita ci porti esattamente dove ci sono lezioni fondamentali per noi, dove ci sono cose che dobbiamo imparare. E i momenti più difficili mi hanno aiutato a capire quanto sono stata fortunata a essere qui, e a riconoscere quanto siano importanti e meravigliose molte delle persone che ho avuto la fortuna di incontrare. Non bisogna mai dare nulla per scontato, soprattutto sentirsi capiti da qualcuno.
Ci sono strade che non sai dove ti portano e che ti conducono esattamente dove hai bisogno di essere.
Ho imparato quanto le persone possano essere simili e quanto possano essere diverse, anche se provengono dallo stesso Paese o da Paesi molto lontani. Ho imparato quanto la stessa esperienza possa essere vissuta, vista e interpretata in modo diverso da tutte le persone coinvolte.
Tutto accade al momento giusto e ogni persona arriva al momento giusto. Ho piena fiducia in questo. Tutto è un dono e tutto può essere fonte di crescita. Tutto può fare da specchio per conoscere meglio sé stessi e per vedere parti di sé che altrimenti non si vedrebbero.
Tutti i problemi che incontriamo ci insegnano qualcosa.
Nelle difficoltà linguistiche ho imparato a vedere meglio come le persone possano comunicare in tanti modi diversi, al di là delle parole.
Ho incontrato persone provenienti da tutto il mondo, ho visto posti bellissimi, mi sono innamorata di villaggi, città, montagne. Ho capito che, nonostante le difficoltà che stavo attraversando, mi sarebbe piaciuto rimanere in Austria anche dopo la fine del progetto. E sono molto felice di poter dire di esserci riuscita! A progetto concluso ho iniziato a lavorare qui!
A volte ci vuole solo tempo e pazienza… le cose arrivano e si mettono nel posto giusto.
Quando, prima di partire, mi veniva chiesto “Dove ti vedi tra 5 anni?” rispondevo sempre che non ne avevo la più pallida idea. Oggi, grazie a questa esperienza, so che tra 5 anni mi vedo ancora in Austria. E sono davvero tanto grata alla Vita per avermi portata proprio qui.