L’esperienza ESC di Miriana in Belgio

 In SVE

Mentre scrivo questo articolo, guardando la data di oggi al calendario, mi rendo conto di come siano già passati 10 mesi da quando sono arrivata in Belgio per iniziare il mio progetto con il Corpo di solidarietà Europea. E’ incredibile come il tempo sia volato. 

Nonostante la mia difficoltà nel mettere su un foglio bianco quello che questa esperienza mi ha dato, proverò a sintetizzare in poche righe le mie emozioni.

Quando ho iniziato questa esperienza le mie aspettative erano molto alte. Avevo già esperienze all’estero (un anno di Erasmus in Spagna  più diversi mesi di workaway in Irlanda) e queste si erano rivelate memorabili,  quindi speravo che potesse succedere la stessa cosa. Quando sono arrivata, tutto era diverso da quello che mi ero immaginata. 

Non facevano altro di dirmi come il francese fosse simile all’italiano, di come l’avrei imparato velocemente, nonostante non avessi nessuna base di studio. Diffidate da chi vi dice questa cosa. Il francese per almeno 3 mesi mi è sembrata la lingua più difficile del mondo e cercare di stare al passo con le conversazioni mi sembrava un’impresa impossibile. 

Il mio progetto prevedeva di lavorare in una organizzazione no profit che aiuta i ragazzi dai 13 ai 25 anni in difficoltà attraverso l’organizzazione di attività periodicamente e che utilizza la mobilità locale e internazionale come canale di educazione. Era la mia prima esperienza di lavoro nel contesto sociale e approcciarmi con ragazzi di 13-14 anni, soprattutto con la barriera della lingua, non è stato facile. Ma grazie all’aiuto del mio tutor e di chi lavorava con me ogni settimana notavo che andava meglio. Dopo quattro mesi ho iniziato a organizzare  attività con la mia tutor e dopo sei mesi sono riuscita a creare e a gestire un’attività sola e questa è stata una soddisfazione enorme. Le attività che abbiamo organizzato sono state diverse e varie, dalla distribuzione del cibo ai richiedenti di asili, attività di sensibilizzazione, attività sportive, atelier di cucina, campeggi in Belgio ecc…. 

Nonostante le difficoltà iniziali, dopo 5 mesi, tutto è stato in discesa. Il mio francese, grazie anche al corso di lingua, è migliorato molto e grazie soprattutto a questo mi sono sempre più integrata nel contesto Belga, nonostante non bevessi birra (ma ho compensato con la cioccolata).  Il Belgio si è rivelato un paese fantastico, con città meravigliose, e con meno pioggia di quanto mi aspettassi. Ho avuto la possibilità di rapportarmi con gente locale costantemente sia a lavoro sia nella mia vita privata e questo mi ha fatto apprezzare a comprendere a pieno la realtà belga.  Sono tante le cose che ho capito, una delle più importanti è che nessun Belga si rifiuterà di mangiare le loro famose “frites” accompagnate da una birra in qualsiasi momento della giornata. 

Dopo 10 mesi posso dire che questa esperienza, nonostante le difficoltà, mi ha regalato tantissime bellissime emozioni e mi ha lasciato dei ricordi che rimarranno impressi nella mia mente insieme a tutte le persone che ho incontrato nel corso dei mesi. 

Spero davvero tutti nella vita abbiano la possibilità di fare questa esperienza perché ti fa crescere molto sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista personale.  

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