Un’italiana nell’arcipelago finlandese: l’esperienza di volontariato di Sara

 In SVE

Quando a metà aprile di quest’anno ho comunicato alla mia famiglia che avrei passato l’estate in Finlandia lavorando come volontaria, la sfida maggiore è stata quella di spiegare dove avrei vissuto per quattro mesi.
Infatti, “vivrò su Väno e Hitis” non è una risposta sufficiente quando le suddette sono solo due delle tre migliaia di piccole isole che compongono l’arcipelago della municipalità di Kimito nella Finlandia settentrionale, zona abitata in prevalenza dalla minoranza di lingua svedese. Se poi l’organizzazione ospitante “Åbolands Ungdomsförbund” ha un nome che pare quasi uno scioglilingua, gli errori di pronuncia sono all’ordine del giorno.

volontariato di sara

Ma ora, dopo tre mesi e mezzo di vita isolana, l’arcipelago è divenuto la mia seconda casa, non solo perché ho potuto esplorare le due isole palmo a palmo durante il mio tempo libero, ma anche grazie alle splendide persone che ho incontrato durante il mio periodo di volontariato. Persone come la signora che gestisce il piccolo cafè/ristorante di Hitis, i cui occhi sono diventati lucidi quando l’ho ringraziata per la gentilezza e per il buon cibo che ha preparato e servito ai miei pranzi. O la mia famiglia ospitante, che mi ha donato il libro The Moomins and the Great Flood, perché sarebbe stato un sacrilegio lasciare il Paese senza sapere chi sono i Moomin. Oppure l’anziana signora che vive nella casa di riposo di Hitis dove solitamente cenavo, che mi ha abbracciato quando ho cercato di spiegare – in uno svedese non molto corretto – che quello era “min sista dag på Hitis”, ovvero il mio ultimo giorno sull’isola. E la lista potrebbe continuare ancora, ma è difficile trovare le parole giuste per esprimere appieno la gratitudine che provo nei confronti delle persone che ho conosciuto durante questa mia esperienza.

Certo, non tutti i momenti sono stati idilliaci: il senso di solitudine può essere abbastanza ricorrente quando si vive su un’isola come Vänö che ha solo una dozzina circa di abitanti permanenti e che ospita allo stesso tempo una grande quantità di serpenti – tanto che alcuni giorni ho incontrato più esemplari di questi ultimi che persone – e zanzare. Ma sono due fastidi di poca importanza: i primi solitamente si limitano a strisciare via nell’erba alta quando ci si avvicina, le seconde sono più insistenti, ma fortunatamente quasi inesistenti nei giorni ventilati, che su un’isola in mezzo al mare sono molto frequenti.
I momenti felici sono dunque stati molti più di quelli di difficoltà, e sebbene io sia partita per la Finlandia attratta dai suoi scenari mozzafiato e dalla sua natura incontaminata, lascerò il Paese con il cuore colmo di esperienze indimenticabili e volti sorridenti, sapendo che un giorno vi ritornerò.

Informazioni sul progetto
“PPIC: Painting the Picture of the Island Culture” è un progetto di quattro mesi parte del programma dei Corpi Europei di Solidarietà (European Solidarity Corps, ESC), che coinvolge volontari di ESC ed alcune associazioni della minoranza di lingua svedese della municipalità di Kimito nella Finlandia settentrionale.
Scopo del progetto è aiutare le associazioni locali membre di Åbolands Ungdomsförbund (ÅUF) nella manutenzione del paesaggio e degli edifici sulle due isole di Vänö – associazione Vänö Vänner – e Hitis –associazione Hembygdens Vänner i Hitis –.
Le attività svolte sono state soprattutto di lavoro all’aperto – giardinaggio, pittura di edifici – e aiuto nell’organizzazione di eventi culturali come le celebrazioni del Midsommardagen (22 giugno), Vänö Dagen (6 luglio) e la mini-maratona di Hitis (19 luglio).

Sara

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