#Erasmus30. L’evento di Roma raccontato da Agnese

 In Curiosità, Staff

Agnese ha partecipato a numerosi scambi internazionali di cui l’Associazione Joint è stata promotrice ed è stata selezionata tra i duecento giovani che hanno partecipato ai festeggiamenti in occasione dei 30 anni del programma Erasmus. Ecco a voi il suo racconto dedicato alle due giornate di Roma.

“La formula dell’Europa”: festeggiamenti in occasione dei 30 anni dell’ Erasmus a Roma

Duecento giovani provenienti da tutta Italia, un’ex fabbrica di ceramiche divenuta un suggestivo centro artistico – culturale e Roma: questo in pillole lo splendido evento organizzato dall’Agenzia Nazionale Italiana presso le Officine Farneto in occasione dei 30 anni del Programma Erasmus, ricorrenza che ha sorprendentemente coinciso con i 60 anni dei trattati di Roma, i 20 anni dello SVE ed i 10 Anni dell’Agenzia Nazionale Italiana.
Un filo rosso che unisce a doppio giro Giovani, Italia e Europa rafforzato da un singolare coincidenza cronologica.
Non mi soffermerò tanto a parlare del ricco programma proposto dall’Agenzia Nazionale, facilmente reperibile su internet dove, in occasione di questi due giorni all’insegna dell’Europa, persone “comuni” ed ospiti d’eccezione del mondo dello sport e dello spettacolo hanno portato la propria esperienza sul tema europeo.

Quello di cui vorrei parlare e che più mi ha toccato in questi giorni è la figura del “change maker” unito al concetto di Europa. Il change maker è colui che attiva un cambiamento forte, reale, concreto nel territorio in cui opera e, per riflesso, nelle persone accanto a sé. È colui che si nutre delle opportunità offerte dall’Unione Europea, non solo per una crescita personale, quanto, soprattutto per la crescita di tutto ciò che lo circonda.
Mi hanno tanto colpito le parole di Miguel (Michelangelo Belletti dell’Ang, presentatore della prima giornata dell’evento e facilitator del workshop di change maker, tenutosi il pomeriggio): “A volte uno è un change maker e nemmeno lo sa”, ma i frutti si vedono nell’ ambiente in cui opera o semplicemente in cui vive. Sono ragazze e ragazzi, uomini e donne dai principi sani e dal forte senso di giustizia che danno vita al cambiamento e lo ispirano negli altri.

Sono stati tanti gli ospiti che hanno portato le loro testimonianze, la loro esperienza attiva e concreta di cambiamento attuale ed attiva ancora oggi: dai membri dell’Agenzia Nazionale, primo fra tutti il Presidente D’Arrigo, ai giovanissimi ragazzi salentini, di appena 15 anni, fondatori del movimento anti bullismo “MABASTA!”, attivi nel territorio pugliese ma fonte di ispirazione nazionale, fino alla Vicepresidente della Commissione Europea e Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini che, tramite messaggio video, ha espresso a gran voce quanto l’Esperienza dell’Erasmus abbia segnato la sua vita e di come “il francese che parla – dice nel video – è proprio frutto di quei mesi trascorsi in Francia grazie all’Erasmus”.

L’Europa entra nel piccolo territorio grazie al change maker così come una piccola realtà cresce e si attiva nell’Europa grazie sempre a questa figura ispiratrice.
Per me è motivo d’orgoglio e di “sano patriottismo” che il volto simbolo dell’Italia in occasione dei festeggiamenti di #Erasmus30 tenuti a Bruxelles è proprio di una mia conterranea, Lara Mastrogiovanni, che partendo da un piccolo paese del Salento è riuscita, grazie alle sue azioni e progetti di inclusione internazionale, ad essere una “Positive Role Model” al punto di ottenere un tale importante riconoscimento: rappresentare l’Italia.

Insieme a loro ci sono stati interventi di ospiti di grande spessore e ciascuno portatore di forti esperienze: il Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi Bobba, Simone Vellucci (Rete di Volontario Civico RETAKE), Susanna Vita (Ex Volontaria SVE), Marco Meloni (Ex Volontario SVE), Agnese Ciulla (Assessora alla Cittadinanza Sociale, Politiche Giovanili, Pari Opportunità Comune di Palermo), Michele Tranquilli (Rete Solidale YOUAID), Carlotta Delicato (VENTI2 Laboratorio di Cucina) e nella seconda giornata Susanna Vita (Volontaria SVE), Stefania Pesce del Comune di Rieti, Federico Taddia (Giornalista de “L’Altra Europa” Radio 24), Fabrizio Bitetto (Direttore Garage Erasmus) e, come vedremo, la fiorettista campionessa olimpica Elisa Di Francisca.

Nella seconda giornata, il concetto di Europa, è stato ancor più protagonista di ogni dibattito, non solo per una concentrazione maggiore degli interventi sullo SVE, sulle possibilità dell’Europa, o di semplici racconti di esperienze all’estero, prima fra tutte quella dell’Erasmus di Pierluigi Pardo, conduttore della seconda giornata. Queste esperienze, erano talmente permeate di entusiasmo e positività che mi hanno suscitato un impellente voglia di partire e prendere il primo aereo con direzione SVE.

La seconda giornata è stata impreziosita, inoltre, dalla presenza di Elisa Di Francisca, stella del Fioretto Italiano, vincitrice della medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio 2016, medaglia d’oro a singolo e a squadre di Londra 2012 e di tantissime competizioni nazionali, europee e mondiali.
Elisa Di Francisca è la prima atleta nella storia ad aver sventolato la bandiera dell’Europa in seguito alla vittoria di una medaglia olimpica, invece della bandiera della propria nazione.
Questo non certo per sminuire la nostra nazione a cui dà continuamente lustro con le sue vittorie insieme a le sue compagne di scherma, di cui io sarò sempre tifosa e sostenitrice. L’aver sventolato la bandiera europea ai giochi olimpici di Rio 2016, ha in sé il riconoscimento dell’Europa quale appartenenza, possibilità, inclusione, “simbolo di unione e non di paura,” come lei stessa ha detto, soprattutto se ricolleghiamo che tale gesto avvenne poco dopo gli attentati di Parigi e Bruxelles.
Quello che fu un gesto inconsueto, quasi forse “innaturale” per un evento come le Olimpiadi in cui si vince “battendo” l’altro, si rivela il gesto di più grande solidarietà ed attaccamento verso un Europa madre ma anche martoriata.

Per cui affezioniamoci al concetto di Europa, soprattutto noi giovani per cui l’Europa stessa mette infinite possibilità di mobilità, di crescita personale e culturale, occasioni che ci permettono di vedere posti nuovi, imparare cose che non avremmo mai pensato di imparare, fare cose apparentemente difficili per noi, conoscere tante persone diverse ma infondo come noi, abbattere barriere invisibili ma forti e allungare lo sguardo verso altre mete, sempre sentendoci a casa.

Ringrazio l’Agenzia Nazionale per avermi scelta per questo evento, affinché possa essere anche io una change maker che, con il mio quotidiano lavoro, possa far comprendere che l’Europa non è un l’unione di più confini, ma l’insieme di molte possibilità.

Agnese Correra

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