Attraverso gli occhi di Elisabetta e Debora: la loro esperienza nella Croce rossa portoghese
Ogni tre mesi Juventude Cruz Vermelha Fafe, la Croce Rossa portoghese di Fafe, pubblica il “buletim interno” ovvero il giornale dell’associazione che nell’ultimo numero propone l’intervista di due nostre volontarie arrivate lì per un progetto di volontariato europeo: Elisabetta e Debora.
Attraverso gli occhi di Elisabetta
“E’ proprio vero che quando fai quello che ti rende entusiasta il tempo vola… sono già passati quasi 5 mesi dal mio arrivo a Fafe e posso dire ancora con più fermezza che sto vivendo questa esperienza nella maniera in cui l’avevo sempre sognata, anzi la realtà ha superato di gran lunga le aspettative e non potrei essere più grata.
In questi ultimi mesi ho avuto la possibilità di vivere ancora più a pieno lo spirito della Cruz Vermelha, i suoi valori messi in pratica dalle persone che ne fanno parte; ho sperimentato la bellezza della condivisone e del sentirsi totalmente integrati, come in una grande famiglia; ho anche avuto la fortuna e il piacere di visitare ed immergermi nella cultura di questo bellissimo Paese, accompagnata dalle persone che mi circondano.
Ora che la situazione della pandemia sta migliorando abbiamo la possibilità di interagire maggiormente con le varie attività, di stare più a contatto con le persone, di apprendere da ogni singola giornata, da ogni singolo incontro e ciò mi fa sentire realmente arricchita.
Posso dire che sono nel posto in cui vorrei essere e con le persone con cui vorrei trascorrere il mio tempo. Totalmente presente e pronta ad affrontare ogni nuova giornata ed esperienza di vita.
Attraverso gli occhi di Debora
Rieccomi, a distanza di tre mesi dal mio primo sguardo su Fafe. Più tranquilla, serena e consapevole di ciò che mi circonda.
Tante le attività finalmente avviate, le idee messe su carta. I progetti personali cominciano lentamente a prendere forma. Nonostante ci siano state delle difficoltà, riconosco che tutto faccia parte di una crescita personale, che tutto porti ad un’evoluzione. Ho affrontato e superato momenti difficili, sono contenta di non aver ceduto, di essere rimasta.
Ho ricominciato a viaggiare, le misure anti-covid sono meno restrittive e si respira aria di libertà. Mi sono follemente innamorata della città di Porto, dei suoi vicoli labirintici, dei tramonti che accendono il cielo di rosa, degli azulejos che colorano le case. Affacciata sul fiume Douro, con il suo fascino decadente, i suoi controsensi, la sua autenticità, Porto mi ha completamente ammaliata.
È il momento di lasciarsi andare alla leggerezza, lasciare che le cose seguano il loro flusso, di essere e di esserci. È il momento di respirare e assaporare ogni attimo di questa avventura.